Per tutte le Mamme che hanno cresciuto i propri figli con l’amore e l’onore per la Patria
11/5/2025Spezzati di lettere e diari del Ten. Paolo Broggi – Divisione Alpina Monterosa
Arruolato volontario al posto del fratello maggiore portatore di handicap, era partito ad appena 17 anni per partecipare alla campagna di Grecia e dopo l’8 settembre del 1943 decise di arruolarsi nella Forze Armate Repubblicane.
Scrive la madre:
“…partì: partì al posto del fratello invalido, perché la Patria non fosse menomata di un solo braccio. E il comandante mi scriveva: “… Il suo entusiasmo è così puro, buono, ardente, che commuove: non si può non volergli bene…”
Scrive il Ten. Broggi alla Madre:
“…Lavoro senza sosta, spesso anche di notte, per le esercitazioni notturne. A volte mi sento stanco, ma mi supero pensando che i miei ragazzi mi guardano e che debbono vedere in me l'esempio costante. Mi son tirato su un plotone che è un fiore; spero Mamma che tu abbia la possibilità di vederli e di vedermi con loro. Sono i miei ragazzi, i miei bocia; sono gli Uomini che con me combatteranno e vinceranno, per l'Italia, per i nostri Morti, per i nostri vivi. Mamma adorata, in una cosa bisogna credere con cieca fiducia: nella rinascita della Patria. Per quello che oggi soffriamo, per quello che abbiamo dato e che siam pronti a dare, troveremo la via che riporta la nostra Italia al suo posto d'onore, di dignità, di grandezza. Per il sangue che oggi si versa, tutta la vergogna sarà lavata, il disonore scontato. Non ho mai dimenticato i Camerati caduti, e mi è bastato il loro ricordo per sentirmi più che mai deciso a continuare: per far vivere la Patria, per far vivere l'Idea, per non rinnegare i Caduti. Io non dispero, perché non posso credere che gli Italiani persistano in un simile abbrutimento. Perché allora la vergogna ci soffocherà, ci annullerà. Possa, in tal caso, la mia
penna spezzarsi, e con essa il mio cuore. Il piombo nemico mi dia l'onore di morire combattendo per la mia Patria.
Mamma adorata, nel mio cuore ci sei tu e l'Italia. Non ho altro affetto che quello della Patria e il tuo”.
Il Ten. Broggi morì insieme ai suoi militari sul fronte dopo essere stato fatto prigioniero in un attacco organizzato da parte del gruppo partigiano “Patrioti Apuani” di Massa che si trovava in Garfagnana.
Il 7 novembre una raffica di mitra stroncava i suoi 21 anni mentre egli lanciava l’ultimo grido “Viva l’Italia!”, sollevando il braccio destro nel saluto romano. Il suo corpo venne gettato in una fossa comune, assieme a quello di altri fucilati.
Solo nel gennaio 1945 venne recuperato dai commilitoni della 13ª Compagnia e dal Cappellano del Battaglione Intra, Don Vanni Ferraro.
In un suo diario il Broggi scrisse, insieme con altre, questa preghiera:
“Fa, Signore, che l'Italia si salvi; fa che la vergogna scompaia dalla fronte dei suoi figli: se per questo occorre sangue, eccomi: prendi il mio e quello di chi, come me, ama l'Italia: sarà gioia di sacrificio, e le lacrime delle nostre Mamme saranno rugiada sui fiori della libertà: della vera, unica, libertà".
(Tratta da “La Penna spezzata del Tenente Broggi” – Ed. Sarasota)