Fatti di Trevinano

29/5/2021

Viterbo e Siena – Ricordati a cento anni di distanza i “Fatti di Trevinano”. Deposti fiori in ricordo delle vittime degli scontri politici del 29 e 30 maggio 1921.

Una delegazione del “Comitato Pro Centenario 1918-1922”, sodalizio per la ricerca storica di Viterbo, ieri mattina, sabato 29 maggio 2021, si è recata a Trevinano, frazione di Acquapendente (VT), per ricordare gli scontri politici che avvennero esattamente cento anni fa, conosciuti come i “Fatti di Trevinano”.

Accompagnati dal Presidente della locale Pro Loco Alessandro Ceccarelli, sono stati visitati i luoghi dove si svolsero le vicende del 29 e 30 maggio 1921. Il pronipote di una delle vittime, Cristiano Gallinella, ha deposto un mazzo di fiori nella piazza antistante il castello Boncompagni-Ludovisi, in ricordo del pro zio Eutimio, squadrista ucciso con un colpo di pistola sparato da manifestanti socialisti e di Michele Buzzico, ucciso per errore dai fascisti.

Con lui, giunti appositamente da Palazzone, frazione del comune di San Casciano dei Bagni (SI), c’erano i famigliari Marcello Gallinella e Enrico Pacini, e la presidente della Pro Loco, la giornalista Alessandra Conforti.

Il gruppo ha visitato il piccolo cimitero locale, dove è stato reso omaggio anche al cippo che ricorda il trevinanese Domenico Chimenti e ritrovate le tombe dei protagonisti di quelle giornate del maggio 1921.

La delegazione si è spostata a Palazzone, dove la figlia di Giovanni Mori, Serena, ha fatto visitare il cimitero di famiglia e il luogo dove sorgeva il cipresso piantato in ricordo di Eutimio Gallinella, albero che venne abbattuto da ignoti alla fine della seconda guerra mondiale.

Il giornalista Silvano Olmi, che ha consultato varie pubblicazioni dell’epoca ed effettuato ricerche presso l’archivio di stato di Viterbo, visionando il fascicolo processuale, in entrambe le cittadine ha narrato con dovizia di particolari quanto avvenne un secolo fa.

Si è svolto anche un breve incontro con il Sindaco di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti, la quale ha assicurato a Olmi la massima collaborazione per le ricerche storiche nell’archivio comunale, presenti il consigliere comunale Daniele Cesaretti e l’esponente della Pro Loco Luca Manfré.

“Il Comitato Pro Centenario – dichiara Gennaro Ramacciani, a nome del sodalizio - proseguirà le ricerche storiche anche nei prossimi mesi, per commemorare gli avvenimenti e ricordare tutte le vittime, nessuna esclusa, di anni turbolenti che sconvolsero l’Italia e anche la Tuscia. Ringraziamo tutti quelli che ci stanno aiutando e hanno capito lo spirito puramente storico - rievocativo di questa iniziativa.”

Nel maggio 1921, a Trevinano, nel clima già teso per l’occupazione delle terre, una lite famigliare degenerò in scontro politico tra i socialisti, raccolti nella Lega, e i nazionalisti. La mattina del 29 maggio, nel piccolo borgo giunse una squadra fascista proveniente dalla vicina Palazzone, frazione di San Casciano dei Bagni (SI). Gli squadristi chiesero al capo della locale Lega Socialista la ricomposizione della vertenza e la consegna della bandiera rossa, cosa che avvenne pacificamente.

Ma davanti alla fattoria dove si trovavano a pranzo i dieci fascisti senesi, si radunò una folla di circa 200 persone. I tentativi di riportare la calma, anche da parte del capo lega, risultarono inutili e i fascisti patirono un ferito grave, Giovanni Mori colpito con delle bastonate, e un morto, Eutimio Gallinella ucciso con un colpo di rivoltella sparato a breve distanza. Solo l’intervento dei carabinieri consentì di disperdere i dimostranti.

Il ferito venne trasportato all’ospedale di Città della Pieve e dalla città umbra, la mattina del 30 maggio 1921, giunse a Trevinano un gruppo di 70 fascisti alla ricerca dei capi socialisti, con l’intento di vendicare il compagno ucciso. I leghisti si erano dati alla fuga dalla sera prima e i fascisti, non trovandoli, devastarono le loro case, consegnando alle famiglie povere i generi alimentari trovati nelle cantine. Purtroppo ci fu un’altra vittima, Michele Buzzico, che alla vista dei fascisti si diede alla fuga nelle campagne, venne scambiato per uno degli autori dell’omicidio del Gallinella e raggiunto da alcuni colpi di fucile che ne provocarono la morte.

Comitato Pro Centenario 1918-1922, per la ricerca storica, Viterbo