ANZIO: INAUGURATO IL PARCO MARTIRI DELLE FOIBE

10/2/2021




Anzio, 10 Febbraio 2021. Con una breve ma significativa cerimonia il Sindaco di Anzio Candido De Angelis ha inaugurato il Parco Martiri delle Foibe. Il luogo, di alto valore storico nel comprensorio di un’antica necropoli, rappresenterà un punto di riferimento per la diffusione dell’amor di Patria tra le nuove generazioni di Anzio, rappresentate per l’occasione da due studenti del Liceo Scientifico che hanno letto frasi in onore delle genti giuliano-dalmate condannate allo sterminio dall’odio politico dei partigiani comunisti e, poi, all’esodo per rimanere, prima di tutto, Italiane.

Particolare ringraziamenti sono stati fatti al Consigliere comunale Flavio Vasoli, che ha promosso l’istituzione del parco, seguendo passo dopo passo tutto il lungo iter per la sua approvazione.

Alla cerimonia erano presenti, nel rispetto delle normative anti-Covid, le delegazioni ufficiali delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, rappresentando idealmente con la loro sacra divisa tutti gli Italiani che combatterono e si sacrificarono per l’italianità dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia nei giorni dell’odio. Presenti, tra gli altri, anche il Consigliere comunale Angelo Mercuri, il Paracadutista Bruno Sacchi Comandante del locale Reparto dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia e Daniele Combi responsabile territoriale di Casapound che ha donato la targa in pregiata piastra in porcellana di Deruta realizzata artigianalmente da Mauro Mencarelli di Mondo Ceramica.

«È stato molto toccante per me – ha dichiarato il Dott. Pietro Cappellari, fiduciario locale del Comitato 10 Febbraio e Socio onorario della Fameia Capodistriana della Libera Provincia dell’Istria in Esilio – ascoltare le parole del Sindaco di Anzio, soprattutto il ricordo del Prof. Ettore De Franchi, esule fiumano e Consigliere comunale del MSI, al cui fianco sono stato in tempi in cui parlare di foibe era “proibito”. Sembra un’altra epoca. Pensare che oggi possiamo liberamente parlare dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia è una conquista che avrebbe sorpreso anche De Franchi, contro il quale venne eretto un muro di discriminazione inqualificabile. Caduto il Muro di Protezione Antifascista di Berlino nel 1989, anche in Italia abbiamo ritrovato la “libertà”. La libertà di parlare di una “memoria negata” dagli odiatori di professione sconfitti dalla storia, la libertà di parlare di amor di Patria e di pacificazione nazionale. Gli istriani, i fiumani, i dalmati erano e sono dalla parte giusta della storia. Perché vi è una sola parte giusta per un Italiano: quella dell’Italia. De Franchi, gli esuli, noi tutti, lo abbiamo sempre saputo».

AresAN