IN MEMORIA DEL PROF. ITALO MERLI

24/12/2017

Vogliamo ricordare il nostro carissimo Prof. Italo Merli, nostro indispensabile articolista, nell'anniversario della sua scomparsa, intercorsa all’alba del 24 dicembre 2002, con le parole del Prof. Andrea Padovani, Ordinario di Storia del diritto medievale e moderno presso l’Università di Bologna, tratte dalla sua prefazione al libro “il Palcoscenico del Bel Paese”, raccolta di scritti del prof. Merli, ed edito dalla nostra Casa editrice.

“Il mio incontro con Italo Merli – molti decenni or sono, forse ai tempi in cui iniziavo l’università – è stato, insieme, una lezione di umanità e di metodo storiografico. In primo luogo, una lezione di umanità per il carattere nobile, severo e silenziosamente sofferente della persona. Qualità tutte che, in diversa misura, ho colto anche in altri uomini fedeli all’insegnamento ricevuto in gioventù, sotto il fascismo. Si può ben comprendere che sia così: l’esperienza del dolore, della sconfitta, dell’umiliazione conferisce all’animo un tratto indelebile, purifica ed eleva.
Per altro verso, l’amicizia con Italo mi ha fatto conoscere l’autentico calvario di tante famiglie che hanno pagato con la vita dei propri cari la loro adesione al fascismo: e talvolta nemmeno quella, ma il semplice sospetto di connivenza o – peggio – il loro stato sociale, economico, le idee religiose. Per non dire d’altro e di più vili motivazioni in chi uccise.
La documentazione raccolta dal professore – spesso tra intimidazioni, omertà ed ostacoli d’ogni genere – spalancò davanti ai miei occhi un mondo che non conoscevo e che altrimenti non avrei mai potuto conoscere. Sapevo bene quante lacrime e quanto sangue fosse costata a partigiani e resistenti l’opposizione al regime prima, all’Asse italo-germanico, poi. Mi mancava, nel libro della storia, l’altra pagina, ancora bianca e non scritta. C’è voluto un saggio come quello, recente, di Giampaolo Pansa, perché si iniziasse a parlare, nel grande circuito mediatico, del Sangue dei vinti. Non erano certo mancati, per la verità, altri contributi, altri studi avviati nella medesima direzione: ma la loro provenienza (la formazione intellettuale dell’autore o la scarsissima forza di penetrazione della casa editrice) avevano impedito, a quelle ricerche, di incidere a livello della pubblica opinione”.
Prof. Andrea Padovani